Si, esiste una stretta relazione tra la vista e la postura che teniamo durante la lettura, la scrittura e più in generale durante l’uso di uno strumento digitale.
La nostra percezione visiva può essere alterata dalla posizione che occupiamo nello spazio e viceversa.
Pensiamo ad esempio a un bambino che sta imparando a leggere e a scrivere. Alcuni problemi visivi possono alterare la postura durante l’apprendimento della letto-scrittura portandolo ad assumere posizioni compensatorie con il capo e il corpo. Se la postura scorretta viene mantenuta e protratta nel tempo, si avranno effetti sulla coordinazione binoculare poiché, ad esempio, nel caso di inclinazione del capo i due occhi richiederanno un grado di accomodazione diversa.
Se un disturbo oculare può influire sulla postura, può accadere anche il contrario, ovvero una posizione viziata e non corretta durante la scrittura o l’uso degli strumenti digitali da parte dei bambini (che va ricordato a volte essere eccessivo!), può provocare un problema visivo.
Insomma, possiamo proprio dire che è un gatto che si morde la coda!
Una difficoltà di convergenza mette nella condizione di stancarsi facilmente poiché l’intero apparato muscolare di occhi, collo, spalle e della mano coinvolta nella scrittura, rimangono in tensione. Tutto ciò si esprime spesso con un’impugnatura scorretta e difficoltosa che non facilita l’apprendimento, anzi lo fa risultare estremamente faticoso!
Il fisioterapista e osteopata Leopold Busquet, sulla base dei propri studi inerenti le catene fisiologiche ossia i circuiti anatomici che gestiscono la posizione statica, scrisse nel 1988:
“I muscoli degli occhi, del collo e di tutto l’apparato muscolare sono intimamente collegati tra loro”
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